Cercate emozioni forti? Volete scacciare la noia? Guardate le partite della nazionale maschile di pallanuoto. Scoprirete che sarà come fare un giro sulle montagne russe ma lungo mezza giornata, o come vedere uno di quei film d'azione dove per due ore si alternano i colpi di scena che non mettereste insieme nel corso di una vita intera.

Perché il Settebello di Sandro Campagna è così. Si complica la vita, pare che stia per riaggiustarsela ma poi se la complica un altro po' perché altrimenti non c'è gusto, e infine porta il risultato a casa ma soltanto in extremis. La realizzazione dell’elogio della follia nello sport. E non si capisce nemmeno se lo facciano apposta.

Magari se lo chiede anche il commissario tecnico, che in certi momenti a bordo piscina sembra annichilito, ma in realtà sta soltanto indossando la corazza di quello che deve sottoporsi al solito rito di cui farebbe volentieri a meno e però gli tocca. Sta lì come guardasse i suoi e chiedesse loro: «Ok, stavolta quanto deve durare?». Tanto lo sa che se anche passasse alle maniere forti non servirebbe. Quelli là lo rifaranno.

E l'hanno rifatto oggi contro gli Usa, sfoggiando una cazzimma verso gli avversari che è la cosa più sublime di tutta la storia. Farli illudere all'inizio di trovarsi davanti a uno sparring partner, lasciarli in vantaggio (anche ampio) fino ai tre quarti di gara e sorpassarli in dirittura d'arrivo. Veri mascalzoni latini.

Già fatto contro i greci

L'antifona s'era compresa al termine della gara precedente, la seconda del calendario olimpico. La prima era troppo facile per complicarsela, provarci sarebbe stata una pacchianata emotiva. E infatti il povero Sudafrica è stato annichilito con un 21-2.

Ma poi è stato il turno della Grecia, una nazionale che appartiene al Gotha della pallanuoto mondiale. E lì ci si è resi conto della piega che prendevano le cose. Specie se, come a noi, è successo di seguire in auto le notizie radio che davano il punteggio sul 2-2 alla fine del secondo tempo e poi ha acceso la tv a casa trovando il quarto tempo appena iniziato col punteggio di 6-2 per i greci.

Il terzo tempo era stato un disastro (il ct Campagna, non potendo dichiarare all'universo mondo la cazzimma dei suoi, ha parlato di black out per carità di patria) e a quel punto il pensiero era stato di considerarla chiusa e pensare alla partita successiva.

E invece no. Perché questi qui sono mascalzoni latini veri e hanno fatto nel quarto tempo tutto ciò che non avevano fatto nel terzo. Restituendo ai greci il parziale di 4-0, agganciando il punteggio di 6-6 con un gol segnato a 1' 10” dalla fine da Gonzalo Echenique, argentino della Pro Recco naturalizzato italiano, decimo fratello in una famiglia di dodici di cui tre pallanuotisti. E poco è mancato che il Settebello acciuffasse la vittoria, visto il gol sfiorato da Pietro Figlioli (altro naturalizzato, di nazionalità brasiliana, anche lui tesserato dalla Pro Recco) sull'ultimo possesso di palla. Una gran parata del portiere ellenico Zerdevas glielo ha negato. Poco male, si è pensato davanti alla tv. Già tanto averla recuperata da -4 quando il cronometro segnava 6 minuti alla fine della gara. Mica ci si poteva aspettare ciò il Settebello ha combinato stamattina contro gli Usa.

Passare avanti quando serve

Stamattina l'hanno fatta proprio grossa. A poco più di metà del primo tempo gli Usa erano avanti già 4-0. E stavolta Sandro Campagna pareva preoccupato sul serio. Va bene la cazzimma ma qui si esagera. Pure gli americani devono avere subodorato. Un inizio così facile nemmeno in allenamento contro gli juniores, doveva esserci qualcosa fuori posto.

E infatti con due gol entro la fine del primo tempo e il terzo all'inizio del secondo tempo la squadra italiana si è rifatta sotto. Ma poi gli Usa hanno fatto di nuovo un allungo che li ha portati avanti di 3 segnature e ce li ha tenuti fino al 8-5 in apertura del terzo tempo. Tutto nella norma: come detto, i mascalzoni latini la riaggiustano quasi, se la complicano da capo, la rimediano soltanto quando proprio non c'è più tempo per giocare col rischio. Come se non conoscessero altro modo di vincere. Se le partite di pallanuoto durassero sei tempi anziché quattro, loro troverebbero il modo di stare sotto per cinque tempi e mezzo.

Ma poiché per il momento ci si limita a quattro tempi, gli Usa sono stati sorpassati (12-11) sul finire del quarto con un gol di Nicholas Presciutti, dopo che ancora nell'ultima frazione il Settebello era stato a -2. E alla fine è stata festa anche per Campagna, che però negli spogliatoi del dopo-gara deve averlo detto ai suoi: «Ragazzi, almeno una volta fatemi vincere una partita normale». «Certo mister» gli avranno risposto. Per poi sorridere di sottecchi dopo che quello ha voltato le spalle. Bastardi inside come pochi.

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