- Come a rispondere alle accuse di immobilismo ed impotenza ieri l’Onu ha battuto un colpo. L'Assemblea generale ha infatti approvato la richiesta degli Usa di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Pechino ha votato contro.
- Dall’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio, l'Assemblea Generale ha adottato due risoluzioni promosse dagli occidentali: la prima (che ha ottenuto 141 voti a favore) denuncia Mosca per l'aggressione, la seconda sulla situazione umanitaria (140 i sì). In questo caso la situazione è stata molto più incerta perché sul tema dei diritti umani sono in molti a opporre resistenza al dibattito.
- Che l’Onu abbia bisogno di un reset profondo è indubbio, ma è altrettanto certo che la sua assenza o marginalizzazione potrebbe solo aggravare i problemi perché mancherebbe un forum globale accettato da tutti dove sfidarsi e confrontarsi e, se possibile, accordarsi.
A cosa serve oggi l’Onu? Questa è la domanda cruciale che bisogna porsi di fronte alla guerra in Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo recente discorso tenuto in videoconferenza al palazzo di Vetro di New York ha puntato il dito sull’Organizzazione fondata alla fine della Seconda guerra mondiale: «Mantenere la pace è il primo punto del primo capitolo della carta delle Nazioni unite. E invece non c’è pace né sicurezza in Ucraina, nonostante ci sia un Consiglio preposto a gara



