La cronaca del terzo giorno dello storico viaggio nel paese mediorientale di Bergoglio, giunto oggi a Erbil e Mosul, ex roccaforti del sedicente stato islamico. «No al terrorismo, no al settarismo, no alla corruzione», ha detto il pontefice. Poi, un pensiero per gli yazidi – simbolo degli “scartati” dal mondo – e i dimenticati di Qaraqosh
Hosh al-Bieaa è come una ferita. Nella piazza di Mosul dove si affacciano le quattro chiese – siro-cattolica, armeno-ortodossa, siro-ortodossa e caldea -, il palco rosso sulle rovine dove papa Francesco pronuncia la sua preghiera sembra una grande sutura: «La fraternità è più forte del fratricidio», dice il papa in quello che è la traccia tangibile della cancellazione operata dal sedicente Stato islamico (Isis). Fra 2014 e 2017, Mosul è stata sottoposta a una sistematica devastazione da parte



