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Parigi brucia per le rivolte nelle banlieue. Macron deve lasciare il Consiglio europeo

  • Tra carcasse di macchine bruciate e vetrine distrutte, è una Parigi per l’ennesima volta messa a ferro e fuoco quella che accoglie Emmanuel Macron al suo ritorno anticipato da Bruxelles.
  • Per la terza notte consecutiva, tra giovedì e venerdì, le periferie della capitale francese, così come alcune zone del centro e molte altre città in tutto il paese, sono state scenario di gravi disordini.
  • Lo stato di emergenza, che permetterebbe alle autorità di imporre misure eccezionali come il coprifuoco e la chiusura di luoghi pubblici, è già stato dichiarato dal governo francese in risposta a situazioni analoghe a quella attuale.

Tra carcasse di macchine bruciate e vetrine distrutte, è una Parigi per l’ennesima volta messa a ferro e fuoco quella che accoglie Emmanuel Macron al suo ritorno anticipato da Bruxelles. Per la terza notte consecutiva, tra giovedì e venerdì, le periferie della capitale francese, così come alcune zone del centro e molte altre città in tutto il paese, sono state scenario di gravi disordini. La causa scatenante: l’omicidio del diciassettenne di origine algerina Nahel da parte di un poliziotto, avv

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