- La Repubblica popolare cinese cerca nuovi sbocchi in un mondo dove gli Stati Uniti promuovono il decoupling o riportano anelli delle catene di approvvigionamento globali su territori vicini o comunque “amici”.
- Per la “fabbrica del mondo” queste tendenze costituiscono una sfida enorme, perché la sua capacità produttiva, ingigantita dagli iper investimenti dei decenni passati, è troppo più grande della domanda interna.
- L’improvviso smantellamento della politica “contagi zero” risponde soprattutto alle priorità economiche individuate dalla leadership uscita dal XX Congresso del partito comunista.
«La politica industriale ha subìto una svolta: mentre prima era incentrata sull’efficienza, ora è focalizzata sulla sicurezza e sulla competizione strategica». Zhou Xian, ricercatore del Centro di ricerca sullo sviluppo del governo di Pechino, ha riassunto così il cambiamento epocale che costringe la Repubblica popolare cinese a cercare nuovi sbocchi in un mondo dove gli Stati Uniti promuovono il decoupling, la separazione tecnologica dalla Cina e gli altri paesi avanzati puntano sul reshorin



