Un credito da vantare

Perché l’Italia deve puntare al posto di segretario generale della Nato

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Jens Stoltenberg è l'attuale segretario generale della Nato (AP Photo/Mindaugas Kulbis)
  • Per un paese provinciale come l’Italia dovrebbe essere una priorità avere il posto in scadenza di segretario generale della Nato, un modo per avere una voce e una antenna che conosca in anticipo gli umori e cosa bolle in pentola a Mosca e Washington.
  • Alla Nato a trazione polacco-baltica l’Italia dovrebbe sostituire una maggiore attenzione ad esempio al quadrante del Mediterraneo.
  • Il fallimento italiano del 2004 con Franco Frattini (a cui alcuni aggiungano un tentativo poco noto di candidare Antonio Martino) oggi potrebbe essere usato come un credito dalla nostra diplomazia a Washington.

«Per un paese provinciale come l’Italia dovrebbe essere una priorità avere il posto in scadenza di segretario generale della Nato, un modo per avere una voce e una antenna preziosa che conosca in anticipo gli umori e cosa bolle in pentola a Mosca e Washington», confida un diplomatico di carriera che conosce molto bene il dossier della Nato, architrave della politica estera italiana. Il segretario generale della Nato oggi ha un ruolo significativo: ha lo status di capo di stato, intrattiene rapp

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