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«Piaghe bibliche», «pire», «distruzione». Israele sdogana la lingua dell’odio

Da «Teheran deve bruciare» alle devastazioni divine: dal 7 ottobre in poi, dichiarazioni prima indicibili sono diventate normalità. Il premier non bacchetta più i toni sanguinari dei suoi ministri più radicali, come Katz e Smotrich. Anzi li segue e li imita

Era il primo marzo 2023 quando il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich dichiarò a una conferenza del giornale economico di sinistra israeliano The Marker che a suo parere un popoloso villaggio palestinese della zona di Nablus doveva essere raso al suolo. «Penso che il villaggio di Huwara debba essere spazzato via», disse sull’onda dell’indignazione per un attentato terroristico che aveva avuto luogo lungo lo snodo stradale che lo attraversa nella Cisgiordania occupata. «Penso che l

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