Dopo le elezioni in Israele

Pil, vaccini e incoerenza: i segreti di Netanyahu per sopravvivere sempre

An election campaign billboard for the Likud party that shows a portrait of its leader Prime Minister Benjamin Netanyahu, left, and opposition party leader Yair Lapid, is defaced with Hebrew that reads, \\\\\\\"go home,\\\\\\\" in Ramat Gan, Israel, Sunday, March 21, 2021. Israelis head to the polls on Tuesday for what will be the fourth parliamentary election in just two years. Once again, the race boils down to a referendum on Prime Minister Benjamin Netanyahu. (AP Photo/Oded Balilty)
An election campaign billboard for the Likud party that shows a portrait of its leader Prime Minister Benjamin Netanyahu, left, and opposition party leader Yair Lapid, is defaced with Hebrew that reads, \"go home,\" in Ramat Gan, Israel, Sunday, March 21, 2021. Israelis head to the polls on Tuesday for what will be the fourth parliamentary election in just two years. Once again, the race boils down to a referendum on Prime Minister Benjamin Netanyahu. (AP Photo/Oded Balilty)

«Siamo appena usciti dalla terza guerra mondiale, la guerra del coronavirus. Siamo numero uno al mondo per i vaccini, e lo siamo diventati per tutti, arabi ed ebrei, laici e religiosi», ha rivendicato l’eterno premier di Israele, che dopo il voto prova a restare al suo posto

  • Dopo 15 anni da premier, a capo di 5 governi diversi (il primo sarebbe arrivato nel giugno 1996), Netanyahu prepara in queste ore la battaglia politica per rimanere nella sua residenza istituzionale di Balfour street, nella capitale Gerusalemme.
  • I vaccini sono stati la chiave dell’ennesima campagna elettorale di Netanyahu. Dal 7 marzo Israele ha riaperto forse definitivamente la sua economia, dopo una campagna vaccinale lampo senza pari nel mondo.
  • Nell’annus horribilis 2020, il Pil si è contratto soltanto del 2,4 per cento, il dato migliore fra tutti i paesi Ocse.

Correva l’anno 1988, e per la prima volta un giovane e promettente diplomatico di nome Benjamin Netanyahu, ex direttore di marketing e responsabile pubblicitario di una ditta di mobili, si candidava in Israele nella lista del partito conservatore Likud. Alla domanda del navigato giornalista israeliano Yoram Ronen se un giorno sarebbe voluto diventare primo ministro, Netanyahu rispose con prontezza: «Primo Ministro? Certo che no!» Dopo 15 anni da premier, a capo di 5 governi diversi (il primo

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