«Siamo appena usciti dalla terza guerra mondiale, la guerra del coronavirus. Siamo numero uno al mondo per i vaccini, e lo siamo diventati per tutti, arabi ed ebrei, laici e religiosi», ha rivendicato l’eterno premier di Israele, che dopo il voto prova a restare al suo posto
- Dopo 15 anni da premier, a capo di 5 governi diversi (il primo sarebbe arrivato nel giugno 1996), Netanyahu prepara in queste ore la battaglia politica per rimanere nella sua residenza istituzionale di Balfour street, nella capitale Gerusalemme.
- I vaccini sono stati la chiave dell’ennesima campagna elettorale di Netanyahu. Dal 7 marzo Israele ha riaperto forse definitivamente la sua economia, dopo una campagna vaccinale lampo senza pari nel mondo.
- Nell’annus horribilis 2020, il Pil si è contratto soltanto del 2,4 per cento, il dato migliore fra tutti i paesi Ocse.
Correva l’anno 1988, e per la prima volta un giovane e promettente diplomatico di nome Benjamin Netanyahu, ex direttore di marketing e responsabile pubblicitario di una ditta di mobili, si candidava in Israele nella lista del partito conservatore Likud. Alla domanda del navigato giornalista israeliano Yoram Ronen se un giorno sarebbe voluto diventare primo ministro, Netanyahu rispose con prontezza: «Primo Ministro? Certo che no!» Dopo 15 anni da premier, a capo di 5 governi diversi (il primo



