La Federal Reserve continuerà ad alzare i tassi d’interesse, almeno fino a quando non avrà le prove chiare di un rallentamento dell’inflazione verso l’obiettivo del 2 per cento. Lo ha detto Jerome Powell in un discorso anticipato in parte dal Wall Street Journal.

La scorsa settimana la banca centrale Usa ha alzato i tassi di riferimento dello 0,75 per cento, come non accadeva dal 1994. «Possiamo anticipare che gli aumenti dei tassi in corso saranno appropriati», dice ora il presidente della Fed.

«L’inflazione ha ovviamente sorpreso al rialzo nell’ultimo anno e altre sorprese potrebbero essere in serbo», ha detto Powell. «Dovremo quindi essere agili nel rispondere ai dati in arrivo e all'evoluzione delle prospettive». Il ritmo futuro dei rialzi dipenderà dall’evoluzione della situazione dell’economia. La banca centrale statunitense «assumerà le proprie decisioni riunione dopo riunione e continuerà a comunicare il proprio pensiero il più chiaramente possibile».

«L’economia americana regge»

ll numero uno della Federal reserve ha rassicurato il Congresso: «l’economia americana è molto forte e può gestire la stretta monetaria» e anche i mercati. Dopo le sue parole, infatti, Wall Street e gli indici americani hanno girato in positivo. 

Tuttavia, ha avvertito il presidente della Fed ha detto chiaramente che è improbabile che i rialzi dei tassi «facciano scendere i prezzi della benzina e degli alimentari». 

 

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