- Secondo l’Osce, il voto in Turchia non è del tutto libero né equo, ma una parte della popolazione si impegna per monitorare le elezioni e assicurarsi che tutto proceda secondo le regole.
- La Ong Oy ve Otesi ha raccolto più di 200mila adesione dopo il primo turno. I volontari hanno anche il compito di fornire informazioni sullo spoglio per permettere un controllo indipendente della registrazione dei voti.
- Per Işıl, giovane volontaria di Turkiye Gonulluleri, essere presente nel seggio è fondamentale per limitare i rischi di brogli dopo un primo turno carico di tensione di accuse reciproche di contraffazione dei risultati.
Accuse di brogli, riconteggi infiniti, errori nella registrazione dei voti e diffusione di risultati contrastanti tra opposizione e fonti governative hanno contrassegnato il primo turno delle elezioni generali in Turchia, conclusesi con la vittoria della coalizione pro-Erdogan al Parlamento e con un testa a testa tra i due principali sfidanti alla presidenza del paese. Il voto è stato monitorato come da prassi dai rappresentanti dei diversi partiti, dai funzionari del governo e da delegazioni



