«Sono grato al presidente dell'Indonesia per l'invito a partecipare al G20, forse ci andrò. In ogni caso la Russia sarà rappresentata ad alto livello» ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso al Valdai Forum, come riportano le agenzie russe. L’appuntamento è a Bali, il 15 novembre.

Mentre la notizia arriva in tutto il mondo, gli Stati Uniti rispondono che il presidente Joe Biden non ha intenzione di sedersi al suo stesso tavolo. Lo ha detto John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, nel corso di un briefing chiudendo la porta che sembrava essersi aperta qualche settimana fa.

Mentre il conflitto in Ucraina va avanti, Putin se la prende con l’Occidente e cerca di stringere maggiormente con la Cina. I rapporti con il presidente cinese Xi Jinping, ha detto, «sono buoni, amichevoli». Il presidente russo si è speso anche per il principe ereditario Mohammed Bin Salman –«va rispettato» -  e per l’Arabia Saudita. Il paese di recente ha appoggiato indirettamente le strategie di Mosca decidendo di tagliare la produzione di greggio,e Putin offre sostegno: «La Russia sostiene l'ingresso dell'Arabia Saudita nel Brics (di cui fanno parte Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ndr), ma è necessario il consenso di tutti i paesi».

La bomba sporca

ZUMAPRESS.com / AGF

Nei giorni scorsi, la Russia ha fatto trapelare un’apertura verso il Vaticano come mediatore per la pace, ma i toni non sono distesi, anzi, il presidente russo è tornato ad accusare l’Ucraina. La Russia, ha detto, sa «dove e come l'Ucraina sta fabbricando la bomba» sporca. L’ordigno con potenziale nucleare che i russi accusano Kiev di essere pronti ad usare. Se ancora non è emerso, nella ricostruzione di Putin è solo perché l’Ucraina lo nasconde: «Non possiamo chiudere gli occhi».

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si è detto disponibile a lasciare che i tecnici dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica ispezionino i siti nucleari: «Siamo tutti favorevoli. Dovrebbero farlo il prima possibile e in più posti possibile, perché sappiamo che il governo di Kiev sta facendo del suo meglio per nascondere le tracce», ha detto Putin. La Russia «sa dove e come» l'Ucraina sta fabbricando la bomba.

Ha poi attaccato l’ormai ex presidente del Consiglio, britannica, Liz Truss, «una pazza» perché «durante il suo effimero mandato da premier britannica, chiusosi in disgrazia nei giorni scorsi dopo meno di due mesi in sella - ha usato la tribuna dell'Onu per avanzare sospetti di piani di guerra nucleare da parte di Vladimir Putin», ha detto in uno dei passaggi del suo intervento alla conferenza.

Putin sostiene di non aver «mai fatto alcun riferimento proattivo a un possibile uso della armi nucleari» per primo. Anche l’idea che Mosca possa mettere in pericolo la centrale nucleare di Zaporizhzhia, sotto il controllo russo, per il presidente è una follia.

Le accuse all’Occidente

La colpa è sempre dell’Occidente. «Il cosiddetto Occidente con le sue azioni alimenta l’instabilità e la crisi, come per la guerra in Ucraina, la situazione di Taiwan e destabilizza il mercato energetico mondiale», ha detto. Il gioco «sporto e sanguinoso» dipende perciò da altri: «L’Occidente vuole detenere il potere, e conduce un gioco sporco e sanguinoso, negando la sovranità degli altri paesi», ha aggiunto.

Torna il tema dell’espansione della Nato e la diatriba culturale. «L’espansione della Nato era assolutamente inaccettabile per noi, l’Occidente lo sapeva. Tutti lo sapevano, ma hanno semplicemente ignorato, completamente ignorato i nostri interessi nel campo della sicurezza».

Il paragone è con il regime di Adolf Hitler: «I nazisti hanno bruciato i libri e in Occidente ora hanno censurato Dostoyevsky e Tchaikovsky. Neanche durante la Guerra fredda si è arrivati a negare l’esistenza della cultura e dell’arte dei propri avversari come sta facendo l’Occidente moderno».

In Europa e negli Stati Uniti per Putin «ci sono molti sostenitori dei valori tradizionali che sono con noi, lo sappiamo».

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