- I rapporti italo-turchi, dopo la famosa definizione di Draghi su Erdogan “dittatore”, si arricchiscono di una spy story.
- Un tribunale turco ha incarcerato, in attesa di processo, Metin Gürcan, uno dei fondatori del partito turco per la democrazia e il progresso (Deva), con l’accusa di «spionaggio politico e militare» a favore di Spagna e Italia.
- L’ex ministro degli esteri Alì Babacan ha detto che la detenzione di Gürcan è da considerare un maldestro tentativo di distogliere l'attenzione dell’opinione pubblica dalla pesante crisi economica in cui versa il paese.
I rapporti tra Italia e Turchia, piuttosto turbolenti dopo che Mario Draghi ha definito Recep Tayyip Erdoğan un «dittatore», si arricchiscono di una spy story che testimonia una rivalità crescente in aree come la Libia, il Corno d’Africa e nel Mediterraneo orientale. Un tribunale turco ha incarcerato, in attesa di processo, Metin Gürcan, uno dei fondatori del partito turco per la democrazia e il progresso (Deva), con l’accusa di «spionaggio politico e militare». Gürcan, un ex militare in pen



