È stata attaccata la città ucraina di Kremenčuk, nell’oblast' di Poltava e sulle rive del fiume Dnipr nel centro del paese. Nell’attacco è stato un colpito centro commerciale dove, secondo fonti ucraine, si trovavano migliaia di persone
La guerra in Ucraina ha da ieri un nuovo luogo simbolico. Come il teatro di Mariupol, l’ospedale pediatrico di Mykolaiv o l’acciaieria Azovstal quando era ancora stipata di civili. Due missili russi hanno colpito il centro commerciale di Kremenchuk. Non è facile sapere il numero preciso delle vittime: a pochi minuti di distanza, un primo bilancio parlava di almeno due morti e 20 feriti, secondo Kyrylo Tymoshenko, vicecapo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ma nella mattinata del 28 giugno il numero delle vittime è salito a 18, mentre delle 59 persone ferite, circa 25 sono ricoverate nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale della cittadina sul fiume Dnipro, nella regione della Poltava al centro del paese.
«L’attacco russo al centro commerciale di Kremenchuk è uno degli atti terroristici più temerari della storia europea. Una città tranquilla, un normale centro commerciale con al suo interno donne e bambini, civili. Prima dell'annuncio dell'allarme aereo c'erano circa mille persone», ha detto il presidente ucraino Zelensky tramite un messaggio su Telegram.
La risposta di Mosca
Secondo il ministero della Difesa russo non è stato bombardato un centro commerciale ma un deposito di armi occidentali. Dal Cremlino dicono che un «missile di precisione» ha colpito un deposito in cui erano stoccate armi inviate dagli Usa e dall’Europa provocando un incendio che poi si è propagato al vicino centro commerciale, che ieri «era chiuso».
La condanna internazionale
«Voglio esprimere innanzitutto solidarieta all'Ucraina, dove oggi si è consumato un attacco ad un centro commerciale con mille civili al suo interno, la prova che Putin non è disposto a venire al tavolo: l'Italia continuerà a sostenere l'Ucraina finché c’è ne sarà bisogno. L'Italia sta lavorando per la pace e in questo momento è importante essere compatti», ha detto il ministro Di Maio. Anche le Nazioni unite hanno condannato l’attacco.
I video sui social
La città di Kremenchuk si trova nell’oblast’ di Poltava, sulle rive del fiume Dnipr e nel centro dell’Ucraina. È una delle città industriali più importanti del paese, passata alla storia per una terribile occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale. A quasi ottant’anni di distanza, la guerra viene ora trasmessa in diretta attraverso le immagini sui social, rilanciate dai media locali e da persone comuni. Si vede il centro commerciale in fiamme e i soccorsi in difficoltà.
Le immagini sono state confermate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che le ha commentate su Telegram: «Gli occupanti hanno colpito il centro commerciale con i razzi, c'erano circa mille persone. C'è un incendio, al momento non si riesce a stabilire il numero delle vittime», ha scritto Zelensky. Al momento non c’è stato alcun commento dalla Russia, che in passato ha però sempre negato di aver colpito deliberatamente degli obiettivi civili.
«L’attacco contro il centro commericale è un crimine di guerra dei russi. Un crimine contro i civili», ha scritto il governatore di Poltava, Dmytro Lunin. «È un atto di terrore contro la popolazione civile. La Russia è un paese terrorista. Sul posto stanno lavorando medici, soccorritori, forze dell’ordine. La quantità delle vittime e dei feriti è in via di definizione». Secondo Ukrinform, l’incendio al centro commerciale di Kremenchuck si è sviluppato su una superficie di 10.300 metri quadri.
Nexta, un servizio d’informazione bielorusso, ha pubblicato un video di residenti locali che aiutano i medici a fornire i primi soccorsi alle vittime. Secondo il premier britannico, Boris Johnson, tutto questo è un nuovo atto «di crudeltà e di barbarie» da imputare a Vladimir Putin.
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