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Per contrastare il razzismo serve un approccio globale

(AP Photo/Marcio Jose Sanchez, File)
(AP Photo/Marcio Jose Sanchez, File)
  • Anche se ogni contesto xenofobo ha una sua peculiarità, oggi ci troviamo di fronte a una violenza verbale che fa pensare alla retorica dell’odio nel periodo tra le due guerre mondiali contro l’immigrazione ebraica e dall’Europa dell’est.
  • Invece di mobilitare l’intelligenza collettiva per comprendere questi processi storico-sociali inediti e complessi – ed è ciò che fanno proprio i ricercatori universitari – si cade nella logica miope della ricerca di un capro espiatorio.

  • La vera sfida è costruire un nuovo modello francese ed europeo, transnazionale e universalista, per contrastare le discriminazioni; un modello che riporti la politica anti-discriminatoria nel quadro più generale di un progetto sociale ed economico egualitario.

In Europa, così come negli Stati Uniti, in India o in Brasile, il dibattito politico è sempre più contrassegnato da un’isteria identitaria e da un’ossessione per l’origine etnica. In Francia, i nuovi tribuni della destra e dell’estrema destra incitano quotidianamente all’odio contro i migranti facendo leva sulla paura per la cosiddetta “grande sostituzione”, dimenticando che il paese si è sviluppato nel corso dei secoli proprio grazie a un continuo meticciato. E molti non riescono ad accettare

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