REPRESSIONE E GEOPOLITICA

Nel Kazakistan presidiato da Putin c’è licenza di uccidere. L'Ue sta a guardare

(Veicoli militari russi pronti a partire per il Kazakistan. Foto AP)
(Veicoli militari russi pronti a partire per il Kazakistan. Foto AP)
  • «Sparate senza preavviso». In un Kazakistan presidiato dalle truppe russe, il presidente kazako Qasym Toqaev dà alle forze dell’ordine licenza di uccidere e, se le migliaia di arresti non fossero bastati, chiarisce così che la repressione delle proteste è in corso.
  • L’epilogo dei tumulti in Kazakistan va in scena mentre a Bruxelles si tiene un summit virtuale della Nato per discutere della minaccia russa all’Ucraina. Questo epilogo dice cosa Vladimir Putin non è disposto a perdere, e cioè il presidio sull’Asia centrale, e cosa non è disposto a incassare: instabilità nella sua area di influenza proprio mentre è in corso la prova di forza virtuale con gli Usa su Kiev.
  • Gli schieramenti si irrigidiscono, così come la presenza di Putin. Seguiremo la situazione da vicino, dice l’Ue: sta a guardare.

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