Il leader spagnolo, che ha scatenato le ire di Trump al vertice Nato per l'opposizione all'aumento delle spese militari, si afferra all'agenda internazionale mentre uno scandalo di corruzione di membri del suo partito mette a rischio la tenuta dell'ultimo governo progressista tra i grandi paesi della Ue
Pedro Sánchez ha iniziato a scrivere un nuovo capitolo del suo Manual de resistencia, l’autobiografia pubblicata sei anni fa in cui spiegava come era riuscito, contro ogni pronostico, a conquistare la Moncloa. Lo ha fatto al vertice Nato all’Aia dove è arrivato come l’unica voce fuori dal coro di fronte alla richiesta del presidente Usa Donald Trump di un aumento della spesa militare fino al 5 per cento del Pil. Il premier spagnolo ha sì firmato, come gli altri rappresentanti dei paesi alleati,



