- Chiuso il capitolo afghano della “guerra al terrore” dichiarata dagli Stati uniti dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, si apre una fase completamente nuova, che vede la diplomazia di Pechino mobilitata per stabilizzare e ricostruire il paese.
- I motivi principali dell’interesse della Cina sono due: controllare un territorio che è rifugio per movimenti islamisti al confine con lo Xinjiang; difendere un terreno fertile per le compagnie di stato cinesi, che eccellono nei grandi progetti infrastrutturali.
- Pechino non invierà contingenti militari, ma può sfruttare la Shanghai Cooperation Organization (Sco), la cosiddetta “Nato d’oriente”, e il progetto della via della Seta.
Quando, il 31 agosto prossimo, si concluderà la ritirata delle truppe, gli Stati Uniti andranno a fare compagnia alle grandi potenze che in epoca contemporanea hanno fallito in Afghanistan: l’Unione sovietica, che l’invase con 100mila soldati nel 1989 per ritirarsi dieci anni dopo, e l’Impero britannico, che vi combatté tre guerre (1839-1842, 1878-1880 e 1919). I talebani hanno conquistato l’85 per cento del territorio, ormai sono alle porte della capitale Kabul. «La comunità internazionale v



