Il tribunale di Khimki della regione di Mosca ha dichiarato la giocatrice di basket americana Brittney Griner colpevole di contrabbando e possesso di droga e l’ha condannata a nove anni di carcere. Era questa anche la pena richiesta dai pubblici ministeri. L'interfax spiega che Griner dovrà anche pagare una multa di un milione di rubli. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha definito come «inaccettabile» la sentenza.

La scorsa settimana il segretario di Stato Antony Blinken aveva parlato con il suo omologo russo, Sergey Lavrov, esortandolo ad accettare un accordo di scambio di prigionieri. L’obiettivo era di liberare Griner e Paul Whelan, un americano incarcerato in Russia per spionaggio.

La difesa inascoltata

(Evgenia Novozhenina/Pool Photo via AP)

Griner aveva ammesso che nel suo bagaglio c'erano contenitori di vaporizzatori con olio di cannabis quando è stata arrestata in un aeroporto di Mosca a febbraio. Ma aveva anche insistito sul fatto di non avere intenzioni criminali e che i contenitori sarebbero finiti nel suo bagaglio perché aveva fatto le valigie in fretta.

In sua difesa, gli avvocati avevano presentato la testimonianza dei medici che le avevano prescritto la cannabis come trattamento per il dolore. Il trattamento medico con marijuana non è però legale in Russia e la sentenza di condanna non è una sorpresa. Le assoluzioni per casi come questi sono rare e secondo le statistiche rappresentano meno dell’1 per cento dei casi nei procedimenti penali russi.

Il lato ottimista

Antony Blinken (Ap)

La sentenza è stata molto dura e ha suscitato da subito la reazione americana: il presidente ha chiesto che sia «rilasciata immediatamente». Anche perché la pressione interna per il rilascio di Brittney Griner è da mesi molto forte per l’amministrazione Biden. Però la sentenza potrebbe non essere per forza una brutta notizia.

I funzionari russi avevano infatti fatto sapere nei giorni scorsi che un eventuale scambio di prigionieri con gli Stati Uniti sarebbe potuto avvenire solo dopo il completamento del processo giudiziario. La condanna esemplare potrebbe essere una mossa per fare pressione sui negoziati, ma un processo prolungato – teoricamente possibile – avrebbe potuto essere un esito ancora peggiore. 

Resta però il rischio che Griner si trovi al contrario a rimanere ostaggio dei difficili rapporti diplomatici fra Stati Uniti e Russia. La discussione fra Blinken e Lavrov sul suo caso è stato il primo incontro noto di questo livello dallo scoppio della guerra. La stessa Griner, nel suo appello finale, aveva chiesto scusa e di non essere trattata come «una pedina politica».

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