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L’ambizione imperialista di Putin che attraversa la linea del Donbass

Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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  • In Crimea è basata sin da metà Settecento la principale flotta navale russa, fondata dal generale Potemkin; Khrushev aveva regalato la Crimea alla Ucraina quando l’appartenenza a una repubblica o all’altra non faceva molta differenza, ma la fine dell’Unione Sovietica ha cambiato le carte in tavola.
  • Per vendicarsi delle repubbliche secessioniste fomentate dai russi, ora gli ucraini stanno assetando la Crimea, chiudendo la fornitura di acqua che passa da un canale di fabbricazione sovietica.
  • Sin dai tempi di Caterina la Grande, in gioco c’è l’accesso al Mar Morto, e alle rotte marittime che uniscono in modo più breve Mediterraneo e porti asiatici.

Domanda provocatoria: ma se Nato e occidente tengono al “diritto all’autodeterminazione dei popoli” al punto da bombardare i palazzi di una nobile (anche se politicamente scomoda) capitale come Belgrado per aiutare il piccolo, coraggioso (e islamico) Kosovo a diventare indipendente, come mai l’occidente condanna la piccola e coraggiosa Crimea quando si vuole staccare dalla nobile e ugualmente sgomitante Ucraina, a cui era stata appiccicata dal partito comunista sovietico nel 1954 quasi per erro

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