la linea rossa che porta dal sanguinario “koba” al capo del cremlino

Bentornato, compagno Stalin: così Putin riabilita il dittatore

Il revisionismo antistorico dell’odierno partito comunista russo è solo la punta dell’iceberg della grande rinascita del culto staliniano in Russia. Almeno 105 dei 120 monumenti dedicati a Stalin oggi visibili sono stati eretti sotto la dirigenza di Putin. Ma non è solo questo: la repressione del dissenso sulla guerra in Ucraina e l’ondata di morti nell’élite russa ne mostrano gli effetti più insidiosi

All’inizio di questo mese, in occasione del suo XIX congresso di rendicontazione ed elezione, il Partito comunista della Federazione russa (Kprf) ha confutato il clamoroso discorso che Nikita Krusciov rivolse nel 1956 ai delegati comunisti sovietici di più alto rango, noto come “discorso segreto”, nel quale denunciava il culto della personalità di Josef Stalin. In un momento in cui «il militarismo della Nato sta intensificando la sua aggressione verso la Russia», secondo la narrazione del Kprf,

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