Le difficili vie della pace

«Congeliamo il fronte», l’apertura di Zelensky e le tentazioni di Mosca

Volodymyr Zelensky con il primo ministro svedese Ulf Kristersson
Volodymyr Zelensky con il primo ministro svedese Ulf Kristersson
Volodymyr Zelensky con il primo ministro svedese Ulf Kristersson

Zelensky definisce la proposta Usa «un buon compromesso» e ricorda che la Russia «conta un milione di caduti». E dopo le irritazioni di Trump, ora è Mosca ad aprire ad un summit dei presidenti a Budapest: «I preparativi vanno avanti». Zakharova: «Il partito della guerra di Bruxelles diffonde fake news su di noi»

«Rimaniamo dove siamo e iniziamo la conversazione». In altre parole: bisogna congelare il fronte e avviare i negoziati col nemico. È la formula che il presidente americano Donald Trump ha proposto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e lui l’ha valutata come «un buon compromesso». Insomma, l’ha appoggiata esplicitamente, per la prima volta: l’attuale linea di guerra (con buona parte del Donbass in mano russa e un pezzo ancora ucraino) può diventare la base dei negoziati con la Russia. Ma il

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