- Salvo fatti che rendano inevitabile la rottura con il Cremlino, l’Italia resterà leale alla Nato senza interrompere le relazioni con la Russia, continuando a proporsi come mediatrice.
- Roma difende la politica della porta aperta e respinge la sfera d’influenza di Mosca, ma usa l’articolo 10 del trattato di Washington per definire pericolosa l’adesione alla Nato di Georgia e Ucraina.
- Proprio tale approccio ha consentito al nostro paese di ritagliarsi un ruolo sorprendentemente importante nella crisi, paragonabile a quello di stati molto più rilevanti, come Francia o Germania.
Sciolto con la riconferma di Sergio Mattarella il nodo concernente l’elezione del presidente della Repubblica, la politica italiana ha iniziato a misurarsi con la crisi russo-ucraina a partire dallo scorso 8 febbraio, giorno in cui i ministri Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini sono stati ascoltati dalle commissioni Esteri e Difesa dei due rami del parlamento. Nella circostanza, il governo italiano ha articolato la propria posizione, sulla quale si è registrata una significativa convergenza tra i



