- Nel discorso in cui annunciava il riconoscimento delle repubbliche del Donbass, Putin concentrava le presunte ragioni della successiva guerra in tre punti fondamentali: l’Ucraina non avrebbe un’identità e una statualità precedenti alla rivoluzione; avrebbe ricevuto dall’Unione sovietica tutta una serie di concessioni e di “regali” e, soprattutto, sarebbe un paese governato da una cricca di neonazisti.
- Nessuna di queste affermazioni resiste anche alla più semplice ed elementare analisi storica.
- Il vero problema che sottende le giustificazioni putiniane della guerra si situa a questo livello, che non riguarda innanzitutto la situazione dell’Ucraina, le provocazioni dell’occidente o qualsiasi altra questione geopolitica, ma la lotta tra la realtà e la surrealtà.
Nei giorni successivi all’invasione dell’Ucraina è più volte riapparsa la questione delle sue possibili giustificazioni, una questione riportata all’ordine del giorno dallo stesso Putin, con una rilettura della storia che ha delle caratteristiche a dir poco fantasiose, ma che permettono tuttavia di svelare un aspetto fondamentale del suo rapporto con la realtà. Nel discorso in cui annunciava il riconoscimento delle repubbliche del Donbass, Putin concentrava le presunte ragioni della successiv



