- In Francia continuano proteste e scioperi alimentati non soltanto dalla speranza nell’improbabile revoca della riforma delle pensioni, ma anche da una più profonda insoddisfazione verso il funzionamento delle istituzioni.
- Tra i manifestanti e gli esponenti della sinistra, alcuni denunciano addirittura una «deriva monarchica». Non a caso, uno dei manifesti più ricorrenti nelle proteste contro la riforma delle pensioni sovrappone il volto di Emmanuel Macron al ritratto di re Luigi XVI.
- «La crisi di fiducia dei francesi verso le istituzioni non è nuova, ma il modo d’agire di Macron e del suo governo l’hanno aggravata notevolmente», spiega il politologo Pascal Perrineau.
«La Sesta repubblica o niente!». Così recitava la scritta lasciata dai manifestanti sull’enorme pannello che protegge una delle due fontane di piazza della Concordia, a Parigi, dopo la protesta di giovedì scorso contro la decisione del governo francese di forzare l’approvazione della riforma delle pensioni senza il voto dell’Assemblea nazionale. Una settimana più tardi, quella scritta è stata rimossa e il contestatissimo disegno di legge ha superato la prova delle mozioni di censura, avviando



