Sostegno governativo alle ong: gli italiani sono i primi in Ue a chiedere più impegno

Le organizzazioni di aiuto umanitario in questi ultimi decenni hanno svolto un ruolo fondamentale nel rispondere alle crisi e ai bisogni delle persone in tutto il mondo, specie nei teatri di guerra. Hanno saputo più e meglio dell’Onu e dei diversi stati salvare vite umane, fornire assistenza durante emergenze, disastri naturali, conflitti armati, epidemie e crisi alimentari. Il loro intervento ha fatto la differenza per milioni di persone. Migranti gettati in mare, Mediterranea: «Governo complice di quell’orrore» L’importanza delle ong Le ong hanno raggiunto chi ne aveva più bisogno, operando in zone remote o pericolose, in cui gli altri attori o non hanno voluto o non sono riusciti ad arrivare, portando aiuti essenziali e interventi sanitari a popolazioni vulnerabili che altrimenti sarebbero rimaste abbandonate. Nel corso dei diversi decenni queste organizzazioni hanno sviluppato competenze specifiche nella gestione delle emergenze, nella logistica complessa e nell'adattamento a contesti difficili. Un’esperienza che ha permesso anche un uso efficiente delle risorse rispetto ad interventi improvvisati. Il loro lavoro non solo è stato fondamentale ma si basa sul principio che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla salute e alla dignità, indipendentemente dalla nazionalità, religione o condizione sociale. Il supporto a queste organizzazioni amplifica l’impatto di ogni singolo contributo e per la maggioranza dell’opinione pubblica globale, nei 31 paesi monitorati da Ipsos, il sostegno finanziario delle organizzazioni di aiuto umanitario da parte dei governi non solo è giusto ma è anche particolarmente atteso. Mediterranea e il cortocircuito del “sovranismo giuridico” del governo Il consenso In tempi in cui siamo tornati a vedere in azione il rullo compressore distruttivo della guerra; in cui quotidianamente assistiamo alle notizie dei bombardamenti in Ucraina e, soprattutto, assistiamo inermi al massacro in atto del popolo palestinese nella Striscia di Gaza, la spinta al sostegno di quanti fanno qualcosa di concreto per queste popolazioni è forte e in crescita. L’opinione pubblica italiana è la prima, a livello europeo, a sollecitare e a ritenere giusto che il governo italiano sostenga concretamente e finanziariamente le organizzazioni umanitarie nei loro interventi nei teatri di guerra e nei disastri. In Italia il 58 per cento è favorevole a questo sostegno rispetto all’11 per cento che è, invece, contrario. Il nostro paese, si colloca anche al secondo posto a livello mondiale per questa spinta, superato solo dall’Indonesia (70 per cento di favorevoli al supporto governativo delle ong). Seguono in questa classifica i cittadini della Cina, della Polonia e dell’Arabia Saudita (57 per cento); di Messico e Singapore (56); di Thailandia, Perù, Irlanda e Brasile (54); di Argentina (53), Svezia, Colombia, India (52) e Australia (51). La pressione per il supporto alle organizzazioni umanitarie si ferma sulla soglia del 50 per cento negli Usa, mentre in Spagna arriva al 49, in Francia e Gran Bertagna al 48, in Turchia e Sudafrica al 46, in Cile al 45 e in Canada al 42. Un po’ più bassa è la quota di favorevoli al finanziamento governativo delle ong in Belgio e Germania (40), Corea del sud (39), Ungheria e Olanda (38). Chiude il Giappone con il 30 per cento. Nave ong Ocean Viking attaccata dalla Libia, indaga la procura di Siracusa. L’Ue: «La Libia spieghi». Ma continua a finanziarla Complessivamente, in prima linea nel sostenere l’esigenza del sostegno finanziario pubblico delle ong, troviamo i giovani della Generazione Z (51 per cento a livello globale) e le persone con alta scolarità (55). I dati di questa indagine devono far riflettere. Essi rappresentano un mandato chiaro, seppur differenziato, per i governi dei 31 paesi, affinché aumentino il sostegno finanziario alle organizzazioni umanitarie. L’ampio consenso in paesi come Italia o l’Indonesia, così come la spinta che arriva dall’universo giovanile, segnala che questo tema può avere un peso nell’arena del consenso politico interno. In un’epoca di crisi, la vicinanza emotiva a tragedie come quelle in Gaza o alla guerra in Ucraina catalizzano questa spinta morale, accentuando la domanda precisa di azione politica da parte dei governi. Social e propaganda, così il governo sponsorizza l’impegno italiano per Gaza Nota metodologica Indagine cawi, realizzata da Ipsos Global Advisor in 31 paesi tra il 25 luglio e l’8 agosto 2025, con complessive 22.526 interviste.