La linea intransigente del primo ministro ungherese sull’embargo del petrolio diventa utile anche a Germania e Italia, che non hanno mai voluto rompere davvero i rapporti energetici con Putin. Ora possono scaricare le responsabilità sul sovranista filorusso. Draghi a Washington ha sdoganato il pagamento in rubli: l’Eni procederà ad aprire un conto in valuta russa
- La Ue pensa di sospendere, per il momento, il divieto di importare il petrolio russo a causa della dura opposizione dell'Ungheria di Viktor Orban che blocca la sesta bozza di sanzioni europee on il suo potere di veto.
- Orban diventa così un paravento dietro cui nascondere i timori di recessione di Germani e Italia in caso di embargo di petrolio e gas russi.
- La Bundesbank, aveva previsto il 22 aprile scorso che l’embargo a gas e petrolio di Mosca equivarrebbe a una perdita di 5 punti di Pil per un costo di 180 miliardi di euro. E con l'ulteriore incremento dell'inflazione si avvicinerebbe la stagflazione. La banca centrale tedesca aveva detto che non era solo una questione di climatizzatori, ma di pesante recessione della locomotiva d’Europa.