a chi appartiene il corpo di un atleta?

Lo stop di Simone Biles: anatomia di un dolore perfetto

Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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  • La rinuncia ai Giochi da parte della ginnasta più grande di sempre sorprende soltanto chi ha memoria corta. Già nel 2019, a soli 22 anni, la fuoriclasse dichiarava di essere satura e di pensare a Tokyo 2020 come le ultime olimpiadi. Con parole sul concetto di dolore che dovremmo imparare a memoria.
  • L’anno supplementare trascorso per la celebrazione delle Olimpiadi e lo shock della pandemia non possono non avere inciso su una condizione di grande fragilità. Il vero stupore veniva dal fatto che fosse pronta a gareggiare.
  • La vicenda di Simone Biles mette una volta di più al centro del dibattito il tema dell’alienazione dell’atleta d’alta competizione rispetto alla sua dimensione corporea, mezzo della gloria e luogo della sofferenza.

La vera sorpresa è stata vederla ai nastri di partenza delle Olimpiadi, Simone Biles. Non la rinuncia dichiarata alla vigilia delle gare, né il riferimento ai demoni che le popolano la testa e le toccherà domare. No, è stato proprio sapere che fosse presente ai nastri di partenza dei Giochi di Tokyo. Specie se si tiene conto che vengono celebrati con un anno di ritardo. Ecco, ci saremmo aspettati che Simone rinunciasse prima. Tenevamo conto di premesse che portavano verso quella prospettiva e

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