A poche ore dal raid dell’Fbi nella sua tenuta di Mar-a-Lago, l’ex presidente Donald Trump ottiene una vittoria simbolica, grazie al suo candidato alle primarie repubblicane a Washington. O quanto meno è una vendetta elettorale nei confronti di Jaime Herrera Beutler, una delle big del partito, eletta per sei mandati al Congresso. E soprattutto una “traditrice” – secondo il punto di vista di Trump, ovviamente – che ha votato a favore del suo impeachment.

Contro Beutler a Washington ha vinto invece Joe Kent, il candidato trumpiano e suprematista bianco che durante la campagna elettorale aveva detto che in fondo Adolf Hitler era «un personaggio complesso», che «molte persone non hanno capito». Kent sfiderà dunque la democratica Marie Gluesenkapm Perez alle elezioni di midterm a novembre.

Jaime Herrera Beutler (Foto Bill Clark/CQ Roll Call via AP Images)

Nel frattempo, molti dei 10 membri repubblicani del Congresso che hanno votato per mettere Trump sotto accusa si sono ritirati o non sono stati rieletti. Oltre a Beutler, è il caso in Michigan di Peter Meijer, che ha perso la scorsa settimana. Anche Liz Cheney, vicepresidente del comitato che indaga sull’assalto a Capitol Hill, rischia di perdere la prossima settimana nel Wyoming.

Una vittoria per la squad

Nel frattempo in Minnesota le primarie del Partito democratico sono state vinte da Ilhan Omar, con un piccolo scarto sul centrista Don Samuels.

Omar, di origine somala, è parte del gruppo di parlamentari della sinistra radicale, la cosiddetta squad capitanata da Alexandria Ocasio-Cortez. Nel tempo Omar ha ricevuto diverse critiche da altri parlamentari (e lobbisti) per le sue posizioni contro Israele e per la richiesta di togliere fondi alla polizia. Non è bastato per strapparle la vittoria, anche se è stata ottenuta con un consenso inferiore rispetto alle previsioni.

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