Un anno dopo l’assalto di Capitol hill

Il male della banalità minaccia la democrazia americana

Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
  • Dai procedimenti giudiziari in corso per l’attacco a Capitol Hill emerge che, mentre qualche decina di imputati si era espressamente preparata alla violenza, la stragrande maggioranza non faceva parte di gruppi politici o organizzazioni cospirative.
  • A un anno di distanza, resta l’enigma di quella folla composta in gran parte di persone qualunque, di everyday Americans, che si è trasformata in poche ore in una forza eversiva e un’onda distruttrice.
  • La risposta all’enigma si può cercare in due direzioni: nelle costanti antropologiche del funzionamento della massa, e nelle strategie proprie del potere trumpiano.

Non c’è solo lo sciamano di QAnon tra le centinaia di imputati a processo o già condannati per l’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. C’è il trentenne con un lavoro come assistente per anziani e un master in business administration; ci sono il veterano dell’aeronautica militare e sua moglie, l’insegnante di yoga, la studentessa, il fattorino. Dopo mesi di indagini, sono accusati di reati che vanno dall’aggressione alle forze dell’ordine, alla violazione di proprietà con armi pericolose, f

Per continuare a leggere questo articolo