Ha salvato il kibbutz Mefalsim. Ma è sfuggito ai servizi celebrativi della stampa israeliana. Oggi Nir “Nezek” Braude guarda a ciò che sta accadendo e dice: «Se fossi un pilota dell’esercito, forse mi rifiuterei»
Quando giravi per Mefalsim all’indomani dell’attacco del 7 ottobre chiedendo chi avesse salvato il villaggio dai militanti di Hamas la risposta era sempre immediata: «Nezek», che in ebraico significa «danno». È il soprannome di Nir Braude, nato nel 1979 nel kibbutz fondato trent’anni prima da un movimento giovanile argentino, e sempre vissuto coltivando i campi agricoli che si estendono per un chilometro scarso fra questo mucchio di case e la striscia di Gaza. Senza Nezek, dicevano i residenti,



