Dopo la sparatoria in cui una donna transgender ha ucciso tre adulti e tre bambini di nove anni in una scuola cristiana, la polizia si interroga se il risentimento sia uno dei motivi per la strage. Il Tennessee è uno degli stati che ha varato diversi provvedimenti che limitano i diritti delle persone trans
- L’identità della killer di Nashville non corrisponde a quella del consueto “killer solitario”, che negli ultimi tempi spesso corrispondeva a un giovane con problemi sociali e idee vicino all’estrema destra.
- La polizia della capitale del Tennessee ha dichiarato che Hale ha anche lasciato una sorta di “manifesto” per spiegare le sue azioni. Difficile stabilire, a questo punto, se c’è movente ideologico contro una scuola che si focalizza sugli “studi biblici”.
- Le varie norme per ostacolare la comunità Lgbt hanno anche lo scopo non dichiarato di innescare una serie di ricorsi che porti alla Corte suprema e che potenzialmente smonti la sentenza Obergefell v. Hodges che nel 2015 ha reso lecito il matrimonio fra persone dello stesso sesso.
L’identità della killer di Nashville, la ventottenne Audrey Elizabeth Hale, autrice di una sparatoria all’interno di una scuola cristiana dove ha ucciso tre adulti e tre bambini, non corrisponde a quella del consueto “killer solitario”, che negli ultimi tempi spesso corrispondeva a un giovane con problemi sociali e idee vicino all’estrema destra. Hale non era nulla di tutto questo, anzi, era un’illustratrice che usava pronomi maschili per definirsi, conosciuta da tutti per la sua gentilezza e



