le mani sull’afghanistan

La strategia cinese sullo sfondo della telefonata Draghi-Xi

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  • La telefonata tra il presidente cinese Xi e il presidente del Consiglio Mario Draghi si annuncia come un confronto tra il leader di una nazione destinata ad assumere un ruolo cruciale in Afghanistan e chi cerca la sua collaborazione per il vertice dei paesi del G20.
  • I Talebani potrebbero rivelarsi utilissimi a Pechino, che in Afghanistan ha mire economiche e di difesa della sicurezza nazionale, con la possibilità di colpire i gruppi jihadisti.
  • Pechino punta anche alla legittimazione internazionale della sua campagna contro «i tre mali» (estremismo, separatismo e terrorismo) nella regione del Xinjiang, per la quale nei mesi scorsi è stata messa sul banco degli imputati da parte dell’occidente.

L’Afghanistan rappresenta una cerniera naturale tra le rotte centroasiatiche e quelle mediorientali della via della Seta lanciata da Xi Jinping: per Pechino entrarvi da protagonista segnerebbe un grande successo geopolitico. Per centrarlo la leadership cinese dialogherà con l’occidente e utilizzerà le sue partnership strategiche con Pakistan, Russia e Iran, e la Shanghai cooperation organization (Sco) a guida sino-russa. Su questo sfondo, il colloquio telefonico previsto per oggi tra il

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