Il tycoon in giappone: «siamo la più grande alleanza del mondo»

Tokyo s’inchina a Trump. La strategia anticinese su terre rare e riarmo

Il presidente americano Donald Trump e il primo ministro giapponese Takaichi Sanae
Il presidente americano Donald Trump e il primo ministro giapponese Takaichi Sanae
Il presidente americano Donald Trump e il primo ministro giapponese Takaichi Sanae

Spese militari, commercio, investimenti, accordi sulle terre rare, riarmo e una candidatura al Nobel: il presidente americano ottiene tutto ciò che voleva dalla neopremier ultra nazionalista Sanae Takaichi nella tappa giapponese del viaggio in Asia. «Siamo l’alleanza più grande del mondo», esulta Donald.  Ma c’è un convitato di pietra: è Xi Jinping, che il tycoon vedrà giovedì 30 ottobre

Shanghai – È ufficiale: da martedì 28 l’Italia di Giorgia Meloni non è più il paese del G7 maggiormente allineato agli Stati Uniti di Donald Trump. Il Giappone della neopremier Sanae Takaichi, che per accogliere il presidente Usa ha mobilitato 18mila poliziotti, ha annunciato che suggerirà la candidatura al Nobel per la pace di Tariff Man (che ha ripreso a vendere a Israele le bombe da 900 chili che gli aveva negato Joe Biden) e ha compiaciuto il tutore che mantiene nell’arcipelago 60mila milita

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