A Mosca aumentano le allerte: entro la fine dell’anno il disavanzo pubblico potrebbe arrivare a 6 trilioni di rubli, gli utili bancari cadono del 50 per cento
Nel suo ultimo rocambolesco discorso all’Onu, Donald Trump ha definito la Federazione «tigre di carta» e ha detto che si trova in grossi problemi economici. Forse i guai russi non sono ancora così grandi come lui dice, ma di certo sono apparsi in superficie: a Mosca è cominciata la corsa ai ripari per proteggere l’economia dagli shock esterni. Prima ancora del tycoon, tre giorni fa è stata la Banca centrale russa della governatrice Elvira Nabiullina a lanciare l’allarme rendendo pubblici i dati



