Il presidente americano, Donald Trump, ha deciso di convocare i parlamentari repubblicani del Michigan alla Casa Bianca oggi, dopo aver lanciato una campagna legale per cercare di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali che ha visto il candidato democratico e presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, aggiudicarsi lo stato. Trump ha già perso diversi dei ricorsi presentati nelle scorse settimane, in Michigan e altrove. Non si conoscono i dettagli su quali saranno gli argomenti dell’incontro, ma vista la battaglia legale in atto nello stato si tratta di una mossa senza precedenti.

In precedenza, Trump aveva contattato Monica Palmer, una dei due funzionari repubblicani che controlla lo svolgimento delle elezioni nella contea del Wayne in Michigan. Il presidente aveva ringraziato Palmer dopo che lei e l’altro funzionario repubblicano nella contea, William Hartmann, avevano inizialmente rifiutato di riconoscere il voto che aveva dato Trump sconfitto.

La decisione dei due aveva scatenato proteste da parte della popolazione che avevano costretto Hartmann e Palmer a tornare sui loro passi continuando, però, a denunciare presunte irregolarità commesse dai democratici. In precedenza, alcuni membri dello staff di Trump avevano lasciato trapelare l’idea che alcuni organi legislativi dei singoli stati potessero effettivamente capovolgere il risultato elettorale e inviare delegati pro Trump al Collegio elettorale degli Stati Uniti d’America che vota formalmente il presidente.

Nel Senato del Michigan i repubblicani sono in maggioranza. Le ultime disperate mosse di Trump fanno parte di una strategia iniziata fin dal giorno in cui è stata ufficialmente dichiarata la vittoria del suo avversario: il presidente si è sempre rifiutato di riconoscere il risultato e ha continuato a comportarsi come se fosse il vincitore negando a Biden, nonostante le proteste di una parte degli stessi repubblicani, la possibilità di accedere ai rapporti dell’intelligence riservati al presidente e ai messaggi che i leader mondiali gli hanno inviato alla Casa Bianca. Nel fine settimana, le proteste in favore di Trump, hanno ridato carica al presidente.

Negli ultimi giorni Trump ha licenziato due funzionari perché entrati in disaccordo con lui.

Si tratta di Chris Krebs, capo della cybersecurity, che aveva confermato l’assenza di brogli durante le elezioni e di Mark Esper, segretario alla Difesa, che aveva criticato la decisione di Trump di ritirare le truppe militari dall’Afghanistan.

 

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