L’ex co-presidente del Dem è dietro le sbarre dal 2016 per presunti legami con il Pkk, ma stavolta anche l’alleato di estrema destra di Erdogan ne appoggia la liberazione. Per i curdi sarebbe un segno di buona volontà da parte del governo verso una soluzione pacifica del conflitto in corso dagli anni Ottanta. Ma mancano ancora sufficienti garanzie, un’amnistia e un percorso di riforme
Istanbul - L’ex copresidente del partito filocurdo Dem, Selahattin Demirtas, potrebbe finalmente essere scarcerato. Demirtas è in prigione dal 2016 per incitamento alla violenza e presunti legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), un’organizzazione considerata terrorista da Turchia, Ue ed Usa. Nel 2024, Demirtas è stato condannato a 42 anni di carcere nell’ambito del cosiddetto “processo Kobane”, insieme ad altri 107 membri del suo partito, con l’accusa di separatismo, terrorismo


