- Recep Tayyip Erdogan non ha raggiunto i voti necessari per governare, fermandosi al 49.5 percento, ma difficilmente il candidato dell’opposizione Kemal Kılıçdaroğlu riuscirà a vincere al secondo turno.
- A pesare è anche la sconfitta registrata dall’opposizione al Parlamento, ancora nelle mani del presidente uscente e degli ultra-nazionalisti di Mhp. Deludente rispetto alle aspettative anche il risultato dei filo-curdi, che non hanno superato il 10 percento.
- Il vero vincitore di queste elezioni è il nazionalismo. Una grande maggioranza della popolazione si riconosce ancora negli ideali conservatori e apprezza la figura di Erdogan, nonostante la crisi economica e le migliaia di morti del terremoto.
Quella tra il 14 e il 15 maggio è stata una notte di festa e di speranze disattese in Turchia. Una parte della popolazione ha celebrato un risultato elettorale per nulla scontato, mentre un’altra ha visto svanire il sogno di un futuro migliore in un paese guidato da vent’anni da Recep Tayyip Erdoğan. Il presidente uscente infatti è riuscito ad ottenere più voti di Kemal Kılıçdaroğlu, leader del partito repubblicano Chp e rappresentante del Tavolo dei sei, alleanza formata da diversi patiti unit



