L’assalitore di Capitol Hill lancia una serie di messaggi che noi cogliamo solo per il contesto in cui si trovano. Senza il Campidoglio sullo sfondo, rimane un’immagine sbiadita che non ha più la stessa potenza evocativa
- Ancora prima di chiederci che cosa significhi l’immagine di Jake Angeli che assalta il Campidoglio, credo valga la pena chiedersi che “tipo” di immagine è, cominciando dal fatto che pretende di essere interpretata.
- Jake Angeli impone a chi lo guarda una decifrazione dei tanti simboli di cui è ricoperto. La sua è un’iconografia incentrata sul sincretismo, cioè sulla compresenza di segni provenienti da ambiti distanti e disomogenei. Per intenderci se Topolino si mette la maschera di Batman ci troviamo di fronte a un evento sincretistico.
- La maggior parte del pubblico che ha assistito all’attacco di Capitol Hill ha decifrato l’evento per sommi capi, ma non ha la più pallida idea di cosa significhino i simboli di cui Angeli si ricopre. È passata l’immagine di una generica invasione di barbari, di lanzichenecchi che profanano il tempio. Sincretismo appunto, ma sfocato e impreciso.
Io, come tutti, Jake Angeli l’ho visto solo in fotografia. Sarà dunque legittimo trattarlo come immagine, oltre che come presenza reale. Il simbolismo dei tatuaggi, il volto pitturato, il copricapo con le corna sono già stati oggetto di esegesi. Tuttavia, ancora prima di chiederci che cosa significhi un’immagine del genere, credo valga la pena chiedersi che “tipo” di immagine è, cominciando dal fatto che pretende di essere interpretata. Non è per niente scontato: nella società di massa solo



