I negoziati tra la delegazioni ucraina e statunitense «sono stati produttivi». Lo ha detto il capo delegazione ucraino Umerov, che poi ha smentito un possibile accordo entro fine giornata. Intanto Giorgia Meloni e i leader Ue sono arrivati a Berlino per la cena insieme a Witkoff e Kushner. Presenti anche Ursula Von der Leyen e Mark Rutte
L’attesa è forte: mentre a Bruxelles si lavora sui dettagli per finalizzare finalmente l’impiego degli asset russi congelati in Europa (e la banca centrale russa ha già chiesto un risarcimento), il cancelliere Friedrich Merz ha accolto domenica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Oggi, dopo ulteriori confronti bilaterali, li raggiungeranno gli altri leader europei, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Zelensky ha iniziato a fare concessioni dalla sua prospettiva, accettando di rinunciare all’ingresso della Nato in cambio di garanzie comunque paragonabili a quelle previste dall’articolo 5. La speranza degli europei è di trovare la svolta allo stallo sul campo.
Umerov rettifica: "Su accordo non intendeva entro fine giornata"
Il capo delegazione dell'Ucraina Rustem Umerov ha rettifico quanto detto nel pomeriggio su un possibile accordo in giornata. Lo ha chiarito a Rbc-Ukraine tramite la portavoce Diana Davityan.
Tajani: "Gli americani ormai sono impegnati in prima fila e non credo che si sfileranno"
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che: "gli americani ormai sono impegnati in prima fila e non credo che si sfileranno". Per poi continuare: "Gli Stati Uniti si sono dimostrati sempre disponibili a favorire un accordo, anche spingendo gli ucraini a fare qualche rinuncia, la Russia non ha mai risposto positivamente ai messaggi degli americani".
Il cancelliere Merz: "Non usare beni russi sarebbe un fallimento Ue"
Il cancelliere tedesco ha avvisato i leader europei dell'importanza di votare uniformemente sull'utilizzo dei beni russi al prossimo consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 18 dicembre. Un voto che per Merz può significare davvero molto per la futura storia europea: per cancelliere tedesco "è in gioco la credibilità dell'Europa" che sarà danneggiata "per anni o addirittura decenni" da una decisione contraria. Una netta presa di posizione che fa capire agli altri leader europei la posta in palio dopo il round dei negoziati tra ucraini e statunitensi a Berlino. "Sono lieto che abbiamo congelato i beni russi fino a quando non arriverà la pace in Ucraina. Vogliamo che quei fondi siano utili per fornire aiuti militari all'Ucraina nei prossimi due anni" ha affermato Merz "Non lo facciamo per prolungare la guerra, ma per porvi fine, perché dimostreremo alla Russia che continuarla è inutile. Solo con una posizione di forza possiamo porre fine a questa guerra insensata", ha detto Merz. Per il cancelliere della Cdu è bene che tutti gli europei "si assumano lo stesso rischio. Se non ci riusciamo, non prendiamoci in giro: la capacità d'azione dell'Ue sarà compromessa per anni e dimostreremo al mondo che non siamo stati in grado di restare uniti in un momento cruciale della nostra storia per difendere insieme l'ordine del nostro continente".
Giorgia Meloni arrivata a Berlino
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è atterrata a Berlino per la cena tra i leader Ue e la delegazione statunitense per i negoziati in cui figurano l'inviato speciale Steve Witkoff e il genero di Trump, Jared Kushner. Meloni una volta atterrata è stata accolta dall'ambasciatore a Berlino Fabrizio Bucci e poi si trasferirà alla Cancelleria Federale dove verrà accolta da Friedrich Merz.
Merz: "Ue può avere una pace duratura solo con un' Ucraina sovrana e forte"
Il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz - in occasione del vertice di Berlino - ha spronato i paesi europei sull'adozione unitaria di una linea filo-Kiev. "Noi potremo avere una pace duratura solo con una Ucraina sovrana e forte, in grado di poter continuare a difendersi anche nel futuro, nei confronti della Russia", ha detto Merz al forum economico per l'Ucraina. "Il destino dell'Ucraina è il destino di tutta l'Europa", ha poi concluso.
Alti dirigenti Usa: "Trump soddisfatto"
"Trump è soddisfatto di dove siamo arrivati", hanno detto alcuni alti funzionari statunitense alla stampa, a margine dei colloqui tra Kiev e Washington a Berlino.
Volodymyr Zelensky: "Con Usa colloqui non facili ma produttivi"
Il presidente ucraino Zelensky ha commentato l'esito dell'ultimo round di negoziati a Berlino con la delegazione statunitense: "Queste conversazioni - ha detto Zelensky - non sono mai facili, per essere onesti con voi. Ma il colloquio è stato produttivo, con molti dettagli, veramente molti".
Umerov: "Con Usa colloqui produttivi, puntiamo ad accordo entro fine giornata"
Il capo delegazione ucraino e segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Rustem Umerov, ha commentato positivamente il round di colloqui di stamani a Berlino con la delegazione statunitense. "Il team americano guidato da Witkoff e Kushner - ha affermato Umerov su X - sta lavorando in modo estremamente costruttivo per aiutare l'Ucraina a trovare la strada verso un accordo di pace duraturo. La squadra ucraina è enormemente grata al presidente Trump e al suo team per tutti gli sforzi che stanno compiendo".
L'Eliseo ha confermato la presenza di Macron a Berlino
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si trova attualmente a Berlino per gli incontri con la delegazione statunitense. Stasera invece è previsto l'incontro con i leader europei di di Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Svezia insieme a Von der Leyen e il segretario della Nato Mark Rutte. Confermata dal suo ufficio anche la presenza del presidente francese Emmanuel Macron.
Consigliere di Zelensky: conclusi i colloqui tra Usa e Ucraina a Berlino
Dmytro Lytvyn, consigliere per la comunicazione di Zelensky, ha dichiarato che i colloqui tra la delegazione statunitense e quella ucraina si sono conclusi verso le 13.30.
Ue: "Per finanziare Kiev due opzioni, l'uso degli asset o del bilancio"
"Quello che posso fare è riaffermare la nostra posizione e ricordare quanto abbiamo fatto il 3 dicembre: abbiamo proposto due soluzioni fondamentali per fornire i finanziamenti necessari all'Ucraina nei prossimi due anni. Una di queste soluzioni potrebbe essere basata su un prestito congiunto a fronte di un margine di bilancio. L'altra soluzione si baserebbe sugli asset sovrani russi immobilizzati nella giurisdizione dell'Ue. E per sostenere questo, abbiamo già presentato sei atti giuridici per accelerare le procedure. È su questa base che stiamo proseguendo gli scambi e le discussioni in vista del prossimo Consiglio europeo di giovedì". Lo afferma un portavoce della Commissione europea.
Fonti di Kiev: "Gli spingono per farci lasciare il Donbass"
I negoziatori americani continuano a chiedere all'Ucraina di abbandonare la parte della regione del Donbass ancora controllata da Kiev, durante l'ultimo ciclo di colloqui a Berlino, ha riferito all'Afp un alto funzionario a conoscenza delle discussioni. Vladimir Putin vuole dei territori. Gli americani dicono che l'Ucraina ”deve ritirarsi“, cosa che Kiev rifiuta, ha detto all'Afp questa fonte vicina al dossier. ”È piuttosto sorprendente che gli americani adottino la posizione dei russi su questa questione", ha aggiunto.
Cremlino: "Putin vuole la pace, non una tregua"
"Qui posso parlare solo a nome della parte russa, del presidente Putin: è aperto alla pace, a una pace seria, a decisioni serie", ma "non è assolutamente aperto a nessun trucco volto a guadagnare tempo e a creare tregue artificiali". Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, riferendosi a tregue temporanee.
Tajani: "L'iniziativa americana sull'Ucraina è un'opportunità da non farci sfuggire"
"La definizione del ruolo e del contributo dell'Europa per la gestione della crisi Ucraina è un banco di prova fondamentale. Le prossime settimane possono essere decisive e, ancora una volta, sarà essenziale restare uniti. L'iniziativa di pace americana è un'opportunità che non dobbiamo farci sfuggire. Dobbiamo riportare la pace in Europa". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani
Cremlino: "Serve un atto legale sulla rinuncia di Kiev alla Nato"
La Russia ha posto come condizione dei negoziati con l'Ucraina la formalizzazione della rinuncia di Kiev ad aderire alla Nato. "La questione di un documento legalmente vincolante sulla non adesione di Kiev alla Nato è la pietra angolare dei negoziati", ha chiarito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Orban: "Non cambieremo posizione"
"Non c'è motivo per cui dovremmo cambiare la posizione ungherese. La guerra non ha soluzione in prima linea. Se non c'è soluzione in prima linea, allora dobbiamo fare quello che fa il presidente Trump: negoziare. Pertanto, l'Ungheria non sostiene la confisca dei beni russi congelati, non invierà denaro o armi all'Ucraina e non parteciperà ad alcun prestito dell'Ue che serva agli obiettivi della guerra. Allacciate le cinture, ci aspetta una settimana difficile". Lo scrive su X Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese Viktor Orban, riportando le affermazioni di quest'ultimo.
Lituania: "I leader Ue definiscano una data per l'ingresso dell'Ucraina all'Ue"
"Per quanto riguarda l'adesione dell'Ucraina all'Ue, dobbiamo procedere entro la fine dell'anno. Se non possiamo aprire i sei cluster già esaminati dalla Commissione europea, dobbiamo stabilire politicamente una data in seno al Consiglio europeo per l'adesione dell'Ucraina all'Ue, e deve essere ancora prima del 2030, altrimenti non diamo all'Ucraina carte credibili nei negoziati in corso". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano, Kęstutis Budrys, al suo arrivo al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.
Media: "Gli Stati Uniti non disposti a scendere a compromessi"
I colloqui a Berlino tra ucraini e americani sono difficili, la parte americana sembra non essere disposta a scendere a compromessi sulla sua bozza di accordo di pace. Lo scrive il Wsj dopo il primo round di ieri che proseguirà anche oggi. "I negoziati tra l'Ucraina e i suoi partner occidentali si sono trasformati in un tira e molla, anche senza la partecipazione della Russia al tavolo delle trattative", spiegano fonti al Wsj. Washington spinge per soluzioni rapide, mentre Zelensky e gli europei sostengono che restano differenze significative sia sul ritiro da Donbass sia sulla chiara definizione delle garanzie.
Kallas: "Prestito asset russi sempre più difficile"
L'Ue sta "lavorando" per arrivare ad approvare il prestito all'UCRAINA basato sui beni russi congelati, anche se è "sempre più difficile". Lo dice l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri. "Questa - afferma - è davvero una settimana molto importante per le questioni finanziarie, una settimana decisiva per l'UCRAINA. Abbiamo diverse opzioni sul tavolo: saranno discusse nella riunione dei leader di giovedì, il presidente Antonio Costa ha detto che non lasceremo la riunione prima di ottenere un risultato, prima di ottenere una decisione sul finanziamento per l'UCRAINA". "L'opzione più credibile - conclude - è il prestito di riparazione e questo è ciò su cui stiamo lavorando. Non ci siamo ancora arrivati ed è sempre più difficile, ma stiamo lavorando, abbiamo ancora qualche giorno".
Kallas: "Se Putin conquista Donbass, crolla la fortezza"
"Dobbiamo capire che il Donbass non è l'obiettivo finale di Putin. Se conquista il Donbass, la fortezza crolla e allora sicuramente passerà alla conquista dell'intera Ucraina. E sapete, se l'Ucraina cade, anche altre regioni sono in pericolo. Lo sappiamo dalla storia e dovremmo imparare dalla storia". Lo dice l'Alta Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas al suo arrivo al Consiglio Affari esteri. "Dobbiamo tenere a mente è che i paesi vogliono entrare nella Nato perché non vogliono che la Russia li invada, li attacchi. Ed è per questo che Svezia e Finlandia hanno aderito alla Nato. È per questo che gli Stati baltici hanno aderito alla Nato, per avere questo ombrello di difesa. Ora, se questo non è in discussione, allora dobbiamo vedere quali sono le garanzie di sicurezza tangibili. Non possono essere documenti o promesse. Devono essere truppe vere, capacità reali affinché l'Ucraina sia in grado di difendersi", aggiunge.
Kallas: "Nessuna alternativa alla proposta sull'uso degli asset russi"
"Le altre opzioni non funzionano, già due anni fa ho proposto gli Eurobond per sostenere l'Ucraina ma non c'è l'unanimità". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Esteri. "La proposta sui prestiti può essere approvata a maggioranza qualificata, non pesa sui nostri contribuenti e lancia un messaggio, se si causano tutti questi danni a un altro Paese, si deve pagare per i risarcimenti", ha aggiunto commentando la lettera inviata alla Commissione da 4 Paesi, tra cui l'Italia, sulle necessità di continuare a esplorare soluzioni alternative. Kallas ha sottolineato che ci sono "diverse pressioni".
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