Kiev fa i conti con lo stop alla fornitura del sistema che fa da “scudo” agli attacchi di Mosca. L’analista Stepanenko: «Ormai al fronte non si usano più, obbligati a scegliere cosa difendere»
Sull'area della centrale elettrica di Trypilska – una delle più grandi della regione di Kiev – la notte del 11 aprile dello scorso anno piovono undici missili balistici russi. La centrale viene colpita e distrutta, sette missili vengono intercettati, quattro bucano la difesa aerea ucraina. «Perché? Perché non c'erano più missili. Abbiamo finito i missili per difendere Trypilska», spiegò ai tempi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, evidenziando un settore decisivo delle forniture d'armi dal



