Lo scandalo corruzione viene usato come una clava contro il presidente ucraino, nella speranza che si possa usarlo per convincerlo ad accettare tutte le volontà russe per mettere fine alla guerra iniziata da Putin. Ma chi indica la pagliuzza negli occhi dei dignitari di Kiev, ci sono travi in quelli della corte dello zar del Cremlino
C’è un pensiero sottile, mai esplicitamente espresso, ma ostinatamente insinuato sui media, soprattutto italiani, che vorrebbero la resa dell’Ucraina e l’accettazione di tutte le volontà della Russia purché la guerra finisca. È un pensiero che grosso modo suona così: siccome il sistema di potere che fa capo a Volodymyr Zelensky è palesemente corrotto, come dimostra anche l’ultima inchiesta sulle tangenti del settore energia delle due autorità anti-corruzione in seguito alle quali il fido braccio


