La vicenda di un cittadino britannico che diventa il viceministro della Difesa iraniana, membro del consiglio nazionale del paese, alto esponente della brigata Qods, (il ramo internazionale dei Pasdaran) e fondatore della brigata Badr in Iraq (l’ala militare del consiglio nazionale degli sciiti), ha tutti gli elementi per comporre una fantasiosa “spy story”, tra la Russia e l’Inghilterra, ambientata a Teheran.

L’attività di spionaggio di Ali Reza Akbari è stata rivelata dai servizi russi e segnalata ai servizi degli ayatollah un paio di anni fa. È stato impiccato il 14 gennaio, nello stesso giorno in cui gli inglesi hanno minacciato di inserire i Pasdaran nell’elenco delle organizzazioni terroristiche.

Ma la storia di Ali Reza Akbari e la coincidenza con l’annuncio degli inglesi possono segnalare un cambio significativo nella politica iraniana?

Influenze

Anche se l’America ha avuto una presenza fragorosa nella storia iraniana, la sua influenza sulla politica interna del paese non è stata mai profonda come quella britannica o quella russa. La rivalità tra questi due superpoteri risale a due secoli fa.

Mentre gli inglesi fecero un’alleanza con gli ayatollah, i russi si sono trovati sempre meglio con i militari. Ogni volta che i russi hanno cercato di prendere l’Iran e realizzare il loro vecchio sogno di arrivare alle acque calde del golfo, gli ayatollah (aiutati dagli inglesi) hanno stoppato i loro tentativi.

Se non fosse per questa alleanza strategica, i pragmatici militari dei Pasdaran, si sarebbero liberati degli ayatollah tanto tempo fa e avrebbero governato il paese direttamente.

L’influenza dei russi sui Pasdaran è aumentata fortemente durante la loro stretta collaborazione in Siria. Allarmato da questo avvicinamento, il capo supremo, l’ayatollah Khamenei, si era avvicinato bruscamente ai cinesi per creare un nuovo equilibrio contro i russi.

Ha pensato di sostituire gli inglesi con i cinesi ma, per sua sfortuna, i cinesi, solo poche settimane fa, in una clamorosa retromarcia nella loro politica estera, hanno stretto un accordo economico e militare colossale con il rivale storico dell’Iran, l’Arabia Saudita.

La Cina si è schierata completamente a favore dei sauditi contro l’Iran.

Quattro mesi fa, le donne iraniane e i giovani della generazione zeta, si sono uniti al movimento curdo che lotta per un Iran democratico e federale fin dal 1979, il primo giorno della nascita del governo islamico. Questa rivoluzione ha una matrice estremamente progressista che spaventa non solo il regime ma anche i persiani nazionalisti anti regime che si sono compattati intorno al principe Reza Pahlavi il figlio dello Scia.

In soli quattro mesi, la polizia del governo islamico si è sgretolata e i Pasdaran, che si sono ormai trasformati in un gigantesco trust economico, non hanno più la possibilità di eliminare una rivoluzione che sta coinvolgendo l’intero paese.

Anche gli Ayatollah (il fronte inglese) stanno abbandonando il capo supremo e si stanno avvicinando ai nazionalisti persiani. Ora il capo supremo, isolato, si è appoggiato sempre di più ai Pasdaran (il fronte russo). È diventato un loro ostaggio e si sente molto vulnerabile a un golpe da parte dei militari.

Questi sviluppi hanno definitamente convinto i militari dei Pasdaran a prendere come esempio la Siria, dove i russi, con il loro intervento militare, hanno salvato il regime nonostante gli infiniti crimini contro l’umanità che ha commesso.

Incitare all’occupazione

I militari dei Pasdaran, per accontentare l’unico alleato che gli è rimasto, i russi, sono stati costretti a fare un gioco che risulterà fatale per il regime. Fornire armi alla Russia e trasformare l’Iran nell’unico paese che ha sostenuto militarmente la guerra contro l’Ucraina.

Questo è stato un atto suicida, un grosso azzardo, che Putin ha costretto i Pasdaran a compiere. I militari sanno bene che la vicenda dell’Ucraina è un gioco troppo grande per loro. Un passo più lungo della loro gamba, ma per mantenere la carta della Russia questo è stato il prezzo da pagare.

Gli inglesi, furiosi per il ruolo dell’Iran nella guerra in Ucraina, sembrano avere già un nuovo piano per il futuro del paese e minacciano di mettere i Pasdaran nell’elenco delle organizzazioni terroristiche (i tre canali televisivi persiani a Londra presentano il principe Reza, il figlio dello scià, come leader indiscusso).

Entrare nell’elenco delle organizzazioni terroristiche sarà un evento distruttivo per i Pasdaran che gestiscono circa il 50 per cento dell’economia del paese.

L’uccisione di un pezzo grosso come Reza Ali Akbari può essere interpretata come un avvertimento, da parte dei Pasdaran, agli inglesi e ai loro alleati interni all’Iran, che non è possibile escluderli dai piani futuri per il paese. È arrivata la fine dell’equilibrio creato due secoli fa?

Javan, l’organo di stampa dei Pasdaran, ha incitato all’occupazione militare dell’ambasciata inglese, e a rompere ogni relazione diplomatica tra i due paesi, come avvenne 42 anni fa con gli americani.

 

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