La tornata elettorale nella città vetrina degli Usa è già diventata il punto di rottura, il laboratorio a cielo aperto in cui si misurerà la tenuta del patto sociale americano. A innescare il terremoto è il candidato socialista Zohran Mamdani
La corsa per la poltrona di sindaco di New York, il prossimo novembre, non sarà un’elezione locale. È già diventata da settimane il punto di rottura, il laboratorio a cielo aperto in cui si misurerà la tenuta del patto sociale americano. A innescare il terremoto è un candidato che fino a pochi mesi fa era considerato una nota a margine della politica cittadina: Zohran Mamdani, 33 anni, deputato socialista del Queens, di fede musulmana e origini ugandesi-indiane, anti Israele dichiarato (in una c



