Una nuova app sta scalando le classifiche dell’app store negli Stati Uniti. Non si tratta di un gioco o di un nuovo social network, ma di un’utility che permette di segnalare la presenza di agenti federali.

Si chiama IceBlock ed è divenuta, in pochi giorni, uno dei simboli della resistenza digitale all’operazione anti immigrati voluta dal presidente Donald Trump e portata avanti tramite la polizia federale anti immigrazione, Ice appunto. Il meccanismo è semplice: basta aprirla e segnalare in modo anonimo la presenza di agenti federali nelle vicinanze. E dall’ultimo aggiornamento è possibile anche descrivere gli abiti e i veicoli utilizzati dagli agenti.

Segnalazioni anonime

A ideare l’applicazione è stato a inizio aprile Joshua Aaron, programmatore trentenne che dall’età di tredici anni sviluppa programmi e applicazioni. «Quando ho visto quello che stava succedendo – ha raccontato Aaron alla Cnn – ho capito che dovevo fare qualcosa. Non possiamo semplicemente aspettare che la storia si ripeta». Così decide di lanciare un’applicazione completamente anonima che permetta di segnalare la presenza di agenti federali.

Lanciata sull’app store ad aprile, IceBlock funziona in forma totalmente anonima, non essendo necessari registrazione o login. E proprio il totale anonimato di chi invia le segnalazioni sta rappresentando il punto di forza di questa applicazione che, stando alle intenzioni riportate sul sito, tutela chiunque la utilizzi.

Il funzionamento è immediato: con due tocchi si invia un report geolocalizzato sull’avvistamento di agenti Ice in un raggio di circa otto chilometri; la segnalazione resta visibile sulla mappa per 40 ore, poi si autodistrugge. E per evitare abusi o allerte ingiustificate è possibile inviarne una sola ogni cinque minuti nella stessa zona.

Dopo una partenza in sordina, nelle ultime settimane si è registrata una vera e propria impennata nei download con oltre 20mila utenti a oggi attivi soprattutto nelle metropoli con ampie comunità di immigrati come Los Angeles e Chicago.

E anche la gratuità dell’applicazione è un segnale che Aaron vuole mandare alle aziende della Silicon Valley che sempre più spesso appoggiano Trump: «Non può essere sempre e solo una questione di soldi», ha dichiarato alla Cnn. «Capisco la necessità di soddisfare gli azionisti e di pagare gli stipendi, ma a che punto direte “quando è troppo è troppo”?»

Le polemiche

La diffusione dell’app nelle ultime settimane ha generato non poche polemiche da parte dell’amministrazione Trump. La procuratrice generale Pam Bondi, fedelissima del presidente, ha mandato un avvertimento chiaro al suo sviluppatore: «Stia molto attento, lo stiamo tenendo d’occhio», ha dichiarato. «Questa applicazione minaccia la vita dei nostri agenti rivelando la loro posizione», ha dichiarato Bondi in un’intervista a Fox News. «Si tratta di un’operazione criminale e non possiamo accettarlo».

E violente critiche sono arrivate anche nei confronti dei media che ne hanno parlato, ed in particolare la Cnn. La segretaria per la sicurezza interna, Kristi Noem, ha annunciato di essere al lavoro per valutare se sia possibile intraprendere un’azione legale contro la rete, responsabile di aver dedicato spazio all’applicazione. «Con quelle notizie ha promosso qualcosa che va contro la legge – ha dichiarato – e per questo ci saranno conseguenze».

Ma proprio dal Dipartimento per la sicurezza interna arriva un’altra app, di segno opposto però. Nelle scorse settimane è comparsa negli app store “Cbp Home”, sviluppata direttamente dall’agenzia governativa, che permette agli immigrati di autodenunciarsi.

Chiunque sia sul suolo americano irregolarmente può dichiarare la propria intenzione di lasciare gli Stati Uniti dall’app e ricevere in cambio il rimborso del viaggio e un bonus fino a 1.000 dollari dopo il rientro nel paese d’origine. Per accertarsi che abbiano davvero lasciato il paese, l’app chiede una conferma della loro partenza: «Se non lo fanno, li troveremo, li deporteremo e non torneranno mai più», ha dichiarato Noem. E per chi non dovesse autodenunciarsi, il rischio è quello di finire segnalati su un altra app.

Si tratta di IceRaid, un’app non collegata al governo che permette ai cittadini di inviare segnalazioni sulla presenza di immigrati irregolari in cambio di ricompense in criptovalute.

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