Il deputato repubblicano Kevin McCarthy, 57 anni, continua a non riuscire a farsi eleggere nuovo speaker della Camera degli Stati Uniti. Nella giornata di ieri si sono svolte altre tre votazioni, dopo le tre di martedì, che sono finite in un nulla di fatto dopo che McCarthy non ha raggiunto il numero minimo di voti necessario, vale a dire 218. Il californiano ha perso 19 voti nelle prime due votazioni, e 20 nelle ultime quattro.

Nell'ultima votazione, la sesta, il candidato ufficiale dei Repubblicani McCarthy si è fermato a 201 preferenze mentre 20 sono andate al suo rivale di partito Byron Donalds. Il leader Dem, Hakim Jeffries, ha ottenuto 212 voti.

In seguito allo stallo, la Camera si è aggiornata di nuovo a Mezzogiorno (le 18 italiane) per celebrare la settima votazione. 

Il problema sono ancora gli screzi interni al partito repubblicano, la cui ala trumpiana continua a negare a McCarthy, considerato un arrivista disposto a tutto per assicurarsi il ruolo di speaker, i voti necessari per eleggerlo. E le cose non accennano a cambiare, nonostante l’invito dell’ex presidente degli Stati Uniti di «Chiudere l’accordo e portare a casa la vittoria. Non trasformate un grande trionfo in una sconfitta gigante e imbarazzante», come ha scritto sul suo social Truth.

Nelle prime votazioni gli ultraconservatori avevano dato il loro consenso a un altro repubblicano, che però poi aveva raccomandato di convergere sul nome di McCarthy. Con scarso successo, almeno finora.

Le prospettive

Lo stesso deputato californiano ha spiegato, prima che la Camera si riunisse per la settima votazione, che nessun accordo era stato ancora raggiunto nel partito, riferendo tuttavia che si stavano registrando dei progressi. Nelle ultime ore, il deputato avrebbe già fatto grandi concessioni al Freedom Caucus, il gruppo di ultraconservatori che non lo reputa abbastanza di destra e all’altezza della sfida con i democratici. 

Quindi per McCarthy sarebbe stato opportuno dare ancora del tempo alla trattativa. «Penso che sia probabilmente la cosa migliore: lasciare che le persone lavorino un po' di più. Non credo che il voto di stasera possa andare diversamente» dai precedenti, «ma penso che il voto in futuro lo farà» ha detto ai giornalisti.

Il problema più stringente è che l’elezione dello speaker è cruciale per permettere l’inizio dei lavori della Camera: per il momento infatti i deputati non possono effettuare il giuramento e non possono ancora essere assegnati gli incarichi istituzionali, come la guida delle commissioni.

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