Il trafficante d’armi, appena liberato nello scambio di prigionieri che ha riportato Brittney Griner negli Stati Uniti, ha aderito all’Ldpr. Trump dice di averne rifiutato il rilascio in cambio dell’ex marine Paul Whelan, detenuto a Mosca dal 2018
Il trafficante d’armi russo Viktor Bout si è unito al partito ultranazionalista Liberal democratico (Ldpr) che vuole una Russia estesa fino ai confini dell’ex Unione sovietica. Bout era stato liberato l’8 dicembre dagli Stati Uniti in uno scambio di prigionieri con la Russia per la stella del basket americano Brittney Griner condannata a Mosca a 9 anni di carcere perché aveva con sé sostanze stupefacenti.
L’adesione di Bout all’Ldpr è stata confermata, in un video su Telegram, da Leonid Slutsky, leader del partito. «Voglio ringraziarlo per la decisione che ha preso e dargli il benvenuto tra i ranghi del miglior partito politico della Russia di oggi», ha detto. Bout è considerando uno dei trafficanti d’armi più importanti del mondo e stava scontando una pena di 25 anni.
Lo scambio rifiutato da Trump
Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha detto che non c’è stato un incontro diretto fra Bout e Vladimir Putin, dopo la liberazione. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto invece di aver rifiutato un accordo per il rilascio dell’ex marine Paul Whelan – ancora detenuto a Mosca dal 2018 – in cambio dello stesso Bout.
Trump lo ha scritto sulla pagina di Truth, il suo social network: «Non avrei fatto l’accordo nemmeno per cento detenuti in cambio di qualcuno che ha ucciso un numero incalcolabile di persone con i suoi accordi sulle armi».
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