Guerre fredde

La reazione di Putin alle sanzioni mostra il punto debole dell’Ue

LaPresse
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La Russia ha vietato l’ingresso a Sassoli e ad altri funzionari europei. Ma se Mosca non sembra intenzionata a ricostruire i rapporti diplomatici, l’Unione europea continua a non avere una politica estera autorevole

 

  • Dieci giorni fa nel discorso alla nazione il presidente Vladimir Putin aveva affermato: «Vogliamo avere buoni rapporti con tutti. Ma se qualcuno scambia le nostre buone intenzioni per indifferenza o debolezza, sappia che la risposta della Russia sarà rapida e dura».
  • La reazione del Cremlino non si è fatta attendere. Sono stati infatti inseriti otto nominativi nella blacklist delle personae non gratae con interdizione ai viaggi nel territorio russo.
  • Nei media si è quindi diffusa l’interpretazione che per contestare le sanzioni imposte dall’Ue ad alcuni funzionari russi nel mese di marzo, il presidente Putin non ha esitato a colpire il parlamento europeo.

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