- Lo schiaffo di Nancy Pelosi ha dato a Xi e compagni l’opportunità di mostrare i muscoli di un paese che sta diventando una potenza anche militare, determinato a contrastare l’egemonia statunitense nella regione.
- Il messaggio lanciato è duplice: a Taiwan (possiamo annientare rapidamente le vostre difese) e agli Stati uniti (siamo pronti a combattere per scongiurare l’indipendenza di Taiwan).
- Antony Blinken ha provato a ribaltare le accuse cinesi, dichiarando di «sperare fortemente che Pechino non produrrà una crisi o cercherà una pretesa per aumentare la sua azione militare aggressiva».
La massiccia esercitazione lanciata ieri da Pechino intorno a Taiwan rappresenta una novità di portata epocale: una Cina capace di mobilitare marina, aviazione e artiglieria in un’operazione complessa, pianificata da tempo. Lo schiaffo di Nancy Pelosi ha dato a Xi e compagni l’opportunità di mostrare i muscoli di un paese che sta diventando una potenza anche militare, determinato a contrastare l’egemonia statunitense nella regione. E la tensione è salita alle stelle nel Pacifico occidentale



