- Elio Vito incarna al tempo stesso la memoria di un centrodestra perduto e quello di una sinistra senza coraggio. Eppure i media parlano poco di lui: “Mi chiedo come mai”. Non ha paura di esporsi su temi che fanno tremare un Partito Democratico ormai senz’anima.
- «Sono un timido, ma non un esibizionista. Twitter è divertente non l’ho scelto per i like o i follower, ma per il mio bisogno politico di comunicare. Volevo interagire rispetto alle battaglie che sento».
- «Io sono berlusconiano. Bisogna capire se lo è Forza Italia». Cioè, se è berlusconiano Berlusconi? «Io sono più berlusconiano di Berlusconi. Perché il berlusconiano Berlusconi avrebbe detto di votare per il ddl Zan».
È il berlusconiano più amato a sinistra e il più detestato dai suoi compagni di partito. Elio Vito, occupa la politica da trent’anni: al suo primo congresso dei Radical, nel 1975, aspettava Pier Paolo Pasolini, che a Napoli non arrivò, ucciso pochi giorni prima. Vito entra in Parlamento nel ‘92 con i Radicali, poi dal ‘94 con Forza Italia. Nato a Napoli, si è laureato in sociologia nell’’84, si è iscritto all’università dopo venticinque anni, a quella di Tomaso Montanari, in sostegno agli at



