Il ministro e la consulente

Peculato e documenti segreti: perché il caso Boccia non è finito

Gennaro Sangiuliano ha dichiarato: «Non ho fatto nulla di male, né a livello giuridico né a livello istituzionale». Ma i collaboratori dovrebbero essere scelti sulla base del curriculum. Cosa altro non torna sul piano del diritto

Il caso che coinvolge il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Maria Rosaria Boccia, aspirante consigliera del ministro stesso, può essere affrontato sotto diversi punti di vista. Proveremo a valutarne il profilo giuridico: al di là di gossip, questioni etiche e opportunità politica, ciò che più interessa evidenziare è tutto quanto non torna sul piano del diritto. Occorre partire dalle affermazioni formulate dal ministro nella lettera a La Stampa e, poi, nell’intervista al Tg1 Rai. Inca

Per continuare a leggere questo articolo